Ricordiamo che queste
scadenze non riguardano gli 11 comuni della zona rossa del coronavirus per i
quali il decreto ministeriale dell’Economia dello scorso 24 febbraio ha sospeso
i termini degli adempimenti tributari dal 21 febbraio 2020 al 31 marzo 2020.
Per il resto, il calendario
fiscale si applica come di consueto. Fra gli adempimenti,
segnaliamo l’invio della Certificazione Unica da parte dei
sostituti d’imposta: entro il 9 marzo (sarebbe il 7, ma cade di sabato) bisogna
effettuare la trasmissione telematica dl modello CU 2020 all’Agenzia delle
Entrate, mentre entro il 31 marzo bisogna consegnare il modulo ai
collaboratori. In realtà la Certificazione Unica degli autonomi può essere
inviata con tempi più lunghi, ovvero entro il 31 ottobre (data di consegna del
modello 770).
Per quanto riguarda l’IVA,
entro lunedì 2 marzo bisogna inviare la Lipe (liquidazione periodica) del
quarto trimestre 2019 (in alternativa, è possibile inviare in anticipo la
dichiarazione IVA 2020 compilando il quadro VP),il 16 marzo si versano il saldo
dell’IVA che risulta dalla dichiarazione annuale (si utilizza il modello F24
con il codice tributo 6099 – “Versamento Iva sulla base della dichiarazione
annuale”) e le liquidazioni periodiche relativa al mese di febbraio.
Sempre il 16 marzo i
lavoratori a partita IVA devono versare le ritenute alla fonte IRPEF e i
contributi INPS. Le imprese devono invece pagare la tassa di vidimazione dei
libri sociali. Fra le altre scadenze:
- 20 marzo: opposizione all’inserimento
nel modello 730 precompilato dei dati delle erogazioni liberali effettuate
nel 2019.
- 25 marzo: elenchi INTRASTAT operazioni
intracomunitarie effettuate nel mese di febbraio.
- 31 marzo: modello Eas per la
comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali da parte degli enti associativi
se nel 2019 si sono verificate variazioni di alcuni dei dati dell’ente
precedentemente comunicati
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