lunedì 30 marzo 2020

Quella che verrà dopo non sarà stagione da giochetti politici



Non sarà questione di Conte contro Pinco Pallino e viceversa. Ci sarà bisogno di cambiare tutto ripartendo da zero. Cominciando, spero, da una bella Assemblea Costituente, come avvenne dopo la tragedia del fascismo e della guerra.

A scanso di equivoci: faccio il giornalista da cinquanta anni e credo di avere imparato a guardare a persone e fatti con il dovuto distacco. Se qualche volta mi schiero lo faccio esplicitamente: e quando mi capita, lo faccio sempre e orgogliosamente per partiti eroicamente ultra-minoritari, da prefisso telefonico. Attualmente sono felicemente scontento sia di questo governo raccogliticcio e pasticcione, sia di questa opposizione rappresentata da leader che abusano di toni demagogici e, talvolta, persino eversivi.
Da inguaribile romantico, mi ostino a credere che i politici veri, i grandi leader, se circostanze come oggi la tragedia della pandemia da coronavirus lo richiedono, debbano compiere qualsiasi sacrificio nel nome dell’interesse generale. Oggi abbiamo un presidente del consiglio che si chiama Giuseppe Conte, ma niente cambierebbe se si chiamasse Pinco Pallino. Ed abbiamo la fiera opposizione di tre partiti che fanno riferimento a Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, ma che pure potrebbero essere altrettanti Pinco Pallino. E c’è poi un Paese impaurito da una pandemia che ogni giorno ci presenta il conto di migliaia di nuovi contagiati e nuovi deceduti; ma anche angosciato dalla prospettiva di tantissime fabbriche che stanno chiudendo per non riaprire più. Un Paese, inoltre, con un carico di debiti che rischia il fallimento. Per questo, la settimana scorsa, su Pensalibero, mi è sembrato giusto, e nell’interesse generale, formulare una ipotesi: una sorta di armistizio ad una guerra senza senso e con soli sconfitti, quella tra filogovernativi ed oppositori. Prenda l’iniziativa Conte: dichiari subito che dopo avere condotto la nave in acque tranquille, lascerà il comando restando neutrale tra i combattenti che si affronteranno quando si voterà nuovamente. Le opposizioni non potranno non accettare, pena il marchio dell’irresponsabilità. E tutti riconoscerebbero la nobiltà del gesto del capo del governo.
L’articolo è stato letto da moltissima gente. La proposta accolta in vario modo. Sintetizzando, sono emerse tre posizioni: condivisione della proposta; contrari perché sarebbe mia intenzione favorire Conte “che deve togliersi subito di torno”; contrari perchè sarebbe mia intenzione penalizzare Conte “che è l’unico che sta facendo qualcosa”. Insomma, le consuete risse da tastiera; o se preferite da stadio, magari da parte di chi ha un guardaroba zeppo di magliette di diversi colori e indossate per altre squadre. Provo ancora, con qualche altro argomento, a spiegare perché la strada sarebbe quella giusta. E perché il “gioco sporco” non viene dalla mia proposta ma, casomai, dalle opposte tifoserie. Come si vede in questi giorni drammatici, l’avvocato del popolo ha bisogno di tanti poteri per guidare la battaglia contro il coronavirus. Tanti poteri e tante procedure straordinarie per decidere: una zona grigia e nebulosa, borderline rispetto alla Costituzione. Ed è giusto che abbia tutto questo, e che lo si lasci lavorare tranquillamente. Ma, se vogliamo il loro contributo, o il loro atteggiamento responsabile, anche i partiti di opposizione hanno bisogno di tranquillità. Ecco: un bel gesto di Conte, tipo “ragazzi, lasciatemi lavorare in pace, metto al sicuro il nostro Paese e poi lascio. Magari non per sempre, ma sicuramente per tutta la prossima legislatura. Ve lo devo: ho goduto di un atteggiamento speciale a causa del momento eccezionale. Non posso essere stato per uno o due anni, uomo di tutti e, subito dopo ridiventare uomo di parte”. E’ così fuori dal mondo? E, soprattutto, siete sicuri che dopo questa immane tragedia sanitaria e quella economica nella quale ci stiamo immergendo, tutto resti come prima in Italia, in Europa e nel Mondo? Il nostro sistema politico e la nostra organizzazione dello Stato ancora una volta si sono dimostrati un colabrodo inadeguato ad una moderna democrazia industriale. Per riemergere, dopo il coronavirus e le sue conseguenze, non sarà più tempo di maggioranze raccogliticce e opposizioni che giocano col fuoco. Non si illudano coloro che puntano sulla popolarità che potrà guadagnare Conte, o, al contrario sulla impopolarità che potrà derivargli dalla gestione della pandemia.
Non sarà questione di Conte contro Pinco Pallino e viceversa.
Ci sarà bisogno di cambiare tutto ripartendo da zero. Cominciando, spero, da una bella Assemblea Costituente, come avvenne dopo la tragedia del fascismo e della guerra.
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Nicola Cariglia | 30 Marzo 2020

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