Non sarà questione di Conte contro Pinco Pallino e
viceversa. Ci sarà bisogno di cambiare tutto ripartendo da zero. Cominciando,
spero, da una bella Assemblea Costituente, come avvenne dopo la tragedia del
fascismo e della guerra.
A scanso di equivoci: faccio il giornalista da cinquanta
anni e credo di avere imparato a guardare a persone e fatti con il dovuto
distacco. Se qualche volta mi schiero lo faccio esplicitamente: e quando mi
capita, lo faccio sempre e orgogliosamente per partiti eroicamente
ultra-minoritari, da prefisso telefonico. Attualmente sono felicemente
scontento sia di questo governo raccogliticcio e pasticcione, sia di questa
opposizione rappresentata da leader che abusano di toni demagogici e, talvolta,
persino eversivi.
Da inguaribile romantico, mi ostino a credere che i politici
veri, i grandi leader, se circostanze come oggi la tragedia della pandemia da
coronavirus lo richiedono, debbano compiere qualsiasi sacrificio nel nome
dell’interesse generale. Oggi abbiamo un presidente del consiglio che si chiama
Giuseppe Conte, ma niente cambierebbe se si chiamasse Pinco Pallino. Ed abbiamo
la fiera opposizione di tre partiti che fanno riferimento a Matteo Salvini,
Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, ma che pure potrebbero essere altrettanti
Pinco Pallino. E c’è poi un Paese impaurito da una pandemia che ogni giorno ci
presenta il conto di migliaia di nuovi contagiati e nuovi deceduti; ma anche
angosciato dalla prospettiva di tantissime fabbriche che stanno chiudendo per
non riaprire più. Un Paese, inoltre, con un carico di debiti che rischia il
fallimento. Per questo, la settimana scorsa, su Pensalibero, mi è sembrato
giusto, e nell’interesse generale, formulare una ipotesi: una sorta di
armistizio ad una guerra senza senso e con soli sconfitti, quella tra
filogovernativi ed oppositori. Prenda l’iniziativa Conte: dichiari subito che
dopo avere condotto la nave in acque tranquille, lascerà il comando restando
neutrale tra i combattenti che si affronteranno quando si voterà nuovamente. Le
opposizioni non potranno non accettare, pena il marchio dell’irresponsabilità.
E tutti riconoscerebbero la nobiltà del gesto del capo del governo.
L’articolo è stato letto da moltissima gente. La proposta
accolta in vario modo. Sintetizzando, sono emerse tre posizioni: condivisione
della proposta; contrari perché sarebbe mia intenzione favorire Conte “che deve
togliersi subito di torno”; contrari perchè sarebbe mia intenzione penalizzare
Conte “che è l’unico che sta facendo qualcosa”. Insomma, le consuete risse da
tastiera; o se preferite da stadio, magari da parte di chi ha un guardaroba
zeppo di magliette di diversi colori e indossate per altre squadre. Provo
ancora, con qualche altro argomento, a spiegare perché la strada sarebbe quella
giusta. E perché il “gioco sporco” non viene dalla mia proposta ma, casomai,
dalle opposte tifoserie. Come si vede in questi giorni drammatici, l’avvocato
del popolo ha bisogno di tanti poteri per guidare la battaglia contro il
coronavirus. Tanti poteri e tante procedure straordinarie per decidere: una
zona grigia e nebulosa, borderline rispetto alla Costituzione. Ed è giusto che
abbia tutto questo, e che lo si lasci lavorare tranquillamente. Ma, se vogliamo
il loro contributo, o il loro atteggiamento responsabile, anche i partiti di
opposizione hanno bisogno di tranquillità. Ecco: un bel gesto di Conte, tipo
“ragazzi, lasciatemi lavorare in pace, metto al sicuro il nostro Paese e poi
lascio. Magari non per sempre, ma sicuramente per tutta la prossima
legislatura. Ve lo devo: ho goduto di un atteggiamento speciale a causa del
momento eccezionale. Non posso essere stato per uno o due anni, uomo di tutti
e, subito dopo ridiventare uomo di parte”. E’ così fuori dal mondo? E,
soprattutto, siete sicuri che dopo questa immane tragedia sanitaria e quella
economica nella quale ci stiamo immergendo, tutto resti come prima in Italia,
in Europa e nel Mondo? Il nostro sistema politico e la nostra organizzazione
dello Stato ancora una volta si sono dimostrati un colabrodo inadeguato ad una
moderna democrazia industriale. Per riemergere, dopo il coronavirus e le sue
conseguenze, non sarà più tempo di maggioranze raccogliticce e opposizioni che
giocano col fuoco. Non si illudano coloro che puntano sulla popolarità che
potrà guadagnare Conte, o, al contrario sulla impopolarità che potrà derivargli
dalla gestione della pandemia.
Non sarà questione di Conte contro Pinco Pallino e
viceversa.
Ci sarà bisogno di cambiare tutto ripartendo da zero.
Cominciando, spero, da una bella Assemblea Costituente, come avvenne dopo la
tragedia del fascismo e della guerra.
http://www.pensalibero.it/quella-che-verra-dopo-non-sara-stagione-da-giochetti-politici/
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