All’incontro ha partecipato
anche la vicepresidente della giunta regionale, Flavia Franconi, che ha
sottolineato “l’importanza di un intervento volto a prevenire in maniera
capillare una patologia che colpisce in Basilicata 12 mila persone”
E’ un momento veramente importante per il sistema sanitario lucano. Si avvia un’azione fondamentale per la prevenzione secondaria della retinopatia diabetica, una patologia che colpisce soltanto in Basilicata 12 mila persone e che è una delle maggiori cause di cecità nel mondo occidentale”. Ad affermarlo, la vicepresidente della Regione Basilicata, Flavia Franconi, che oggi a Potenza, nella sala Verrastro del palazzo della giunta regionale ha partecipato alla conferenza stampa per la presentazione del progetto di “Screening regionale della Retinopatia diabetica”. “L’intento - ha spiegato - è quello di avvicinare il sistema sanitario agli utenti, andando a cercarli nei paesi, per offrire loro un servizio territoriale al massimo livello, come già avviene con gli screening oncologici. Attraverso postazioni mobili che raggiungeranno anche i paesi più piccoli della regione sarà possibile effettuare, grazie alle sinergie messe in campo, un esame di controllo con un retinologo, i cui esiti saranno inviati al centro oculistico di riferimento, dove verranno letti ed interpretati in remoto. In questo modo - ha detto ancora la Franconi - sarà possibile garantire una copertura su tutto il territorio, offrendo anche nei comuni più piccoli un servizio utilissimo soprattutto per gli anziani, i più colpiti da questa patologia e che spesso hanno difficoltà a muoversi e a raggiungere le strutture sanitarie dove solitamente vengono assicurati i controlli”. Il progetto, avviato da pochi giorni nei centri dove già si effettua lo screening (al San Carlo e al Madre Teresa di Potenza, a Venosa e a Senise) sarà quindi esteso, attraverso un camper itinerante, a tutti i comuni della regione. Il primo appuntamento con la postazione mobile sarà quello di Picerno, mentre entro un mese sarà ufficializzato un calendario dei successivi spostamenti. La finalità è quella di sottoporre a screening per retinopatia diabetica la popolazione diabetica lucana facendo convergere i dati in un unico data base. “La prevenzione - ha commentato il dirigente medico del Dipartimento interregionale di Oculistica (ospedale di Venosa), Domenico Lacerenza - non deve essere considerata mai un costo, ma un investimento per il bene salute. Nello specifico, la retinopatia diabetica è una malattia nella malattia, che porta all’esito più infausto: la cecità. L’obiettivo dello screening è quello di intercettare, possibilmente nella fase iniziale, i vari stadi della retinopatia diabetica, per gestire la patologia con i vari approcci terapeutici. Una perfetta gestione della terapia diabetica rende improbabile l’evoluzione della retinopatia. Il progetto - ha detto ancora - è già partito nella Asp, mentre nella Asm è ancora in una fase in house. Fondamentale è il ruolo del diabetologo, che gestisce in prima battuta il paziente in tutti gli aspetti. Una volta effettuato l’esame, attraverso la telemedicina verrà inviata all’oftalmologo l’immagine del fondo oculare: dove si ravviserà di l’esigenza di intervenire si procederà in base allo stadio della patologia nella maniera più adeguata”. “Siamo riusciti a mettere in campo - ha detto il commissario dell’Asp, Giovanni Chiarelli - un sistema di ampliamento delle potenzialità dello screening, già attivo in Basilicata, ma che veniva effettuato solo in pochi centri a Potenza, Venosa e Senise. Oggi, con uno sforzo dell’azienda sanitaria e su sollecitazione delle associazioni riusciamo ad ampliare il numero degli assistiti. Il programma è di tipo biennale e l’obiettivo è quello di arrivare ad intercettare almeno 15 mila retinopatie in più”. “Con questo progetto - ha evidenziato il dirigente medico della Uosd di Diabetologia endocrinologia dell’Asp, Giuseppe Citro - si va a raggiungere una popolazione che mai afferirebbe a screening di retinopatia: si tratta di un 50 cento di diabetici, che dal punto di vista geografico appartiene ai paesi più distanti dai centri diabetologici. Quello che garantiremo è un valore aggiunto che migliorerà l’intero sistema”. All’incontro sono intervenuti anche i presidenti dell’Associazione ciechi ipovedenti invalidi (Acii) di Potenza, Rocco Galante e dell’associazione Alad-Fand, Antonio Papaleo. “Le nostre sollecitazioni - ha detto Papaleo - sono state recepite dalle istituzioni, tant’è che la vicepresidente Franconi ha voluto che si avviasse questo screening, che sarà garantito su tutto il territorio regionale, a partire dai piccoli comuni. Le 12 mila persone affette da questa patologia non devono più esserci, ma ci vuole un’attenzione maggiore e capillare, per far sì che attraverso la prevenzione ci possa essere un miglioramento della qualità di vita dei cittadini, con l’abbattimento dei costi sociali”. “La retinopatia diabetica - ha evidenziato Pasquale Bellitti, in rappresentanza dell’Asm - è sicuramente una nostra grande preoccupazione. E’ chiaro che ci vogliono strumentazioni, strutture ed un organico adeguato. Il progetto è una estensione di attività che già garantiamo. Ma la presenza del camper consentirà di intervenire in maniera capillare”..
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