lunedì 6 febbraio 2023

Autonomia differenziata, ovvero Nord contro Sud


 

Qualora le “autonomie” divenissero iniziativa legislativa, saranno misure che penalizzeranno le regioni più deboli, senza apportare benefici a quelle più virtuose. In pratica un Nord contro Sud, costituito solo da puro campanilismo. Spezzettare l'Italia in microscopici staterelli, sarebbe irrazionale, antistorico e sconveniente sotto ogni punto di vista: geografico, politico, amministrativo, giuridico, sociale, economico e internazionale.

Bisognerebbe invece concentrarsi sull'Unione Europea. Ma non riusciamo a realizzare “l’Europa dei Popoli” (federale), l’obiettivo prefissato dai Padri fondatori, perché alcuni Paesi membri legati al concetto di “sovranità nazionale” si rifiutano di cedere pezzi sovranità necessari alla costituzione di un ente centrale europeo. È del 2004 infatti, il naufragio definitivo del progetto di adottare una Costituzione per l'Europa a seguito della vittoria del no ai referendum di Francia e Paesi Bassi. Ed è chiaro che, “rebus sic stantibus” una regione come l'Europa, non potrà mai funzionare correttamente fino a quando non si doterà di una unione politica, economica, fiscale, bancaria e militare unica.

Nel frattempo che in Europa le cose cambino, l'Italia dovrebbe restare una, sola e indivisibile, e le regioni a maggiore capacità semmai, dovrebbero trainare quelle più in difficoltà. Da Milano a Palermo tutti i cittadini, per esempio in ambito sanitario o lavorativo, dovrebbero avere le stesse possibilità di cura adeguate o trovare condizioni di lavoro dignitose. Siamo una nazione “a tre velocità” (nord, centro, sud); e piuttosto che continuare a inseguire una improbabile linea federale interna, sarebbe bene che il legislatore provasse ad appianare o quantomeno a ridurre le grandi divergenze/differenze regionali, all’origine di tanti problemi nazionali

LINK>> Autonomia differenziata, ovvero Nord contro Sud (msn.com)

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