mercoledì 21 ottobre 2015

Convegno “Integratori: quale ruolo nella cura delle patologie uro-genitali


28 ottobre 2015  ore 18      

Sede Fondazione Giorgio Amendola
via Tollegno 52
Torino (Torino)
Descrizione
La letteratura scientifica mondiale è d’accordo nell’affermare che con l’aumentare dell’età aumentano anche i rischi connessi allo sviluppo di patologie e problematiche di salute. Un soggetto che la società definisce come anziano è identificato anche come un soggetto fragile, che deve svolgere, magari, le stesse attività che svolgeva quando era adulto, ma con maggiore attenzione. Basti pensare che a livello muscolare, un anziano ha circa un quinto dei muscoli che aveva quando era giovane, e questo ovviamente determina delle prestazioni diverse, anche in ambito sportivo. I ritmi di vita tendono a rallentarsi a livello psicologico, ma il decadimento fisico può identificarsi anche a livello biologico: i tessuti, le cellule, sono più stanche, hanno tempi di risposta più lunghi e a volte bisogna stimolarle per attivarne le funzioni. E’ un po’ quello che avviene anche nella sfera sessuale. I rimedi che sono oggi disponibili in questa area sono molteplici, basta soltanto prendere coscienza del problema ed aprirsi al confronto con i clinici. Questo aspetto è fondamentale, oggi molto spesso ci si vergogna delle proprie abitudini sessuali per dei forti retaggi culturali che si celano dietro l’educazione degli anziani odierni, ma la cosiddetta disfunzione erettile non è altro che una patologia, e come tale va curata dal medico attraverso terapie ad hoc. A tal proposito si pensi che solo il 10% di coloro che soffrono di malattie urologiche (vedi disfunzione erettile, Ipertrofia Prostatica Benigna, e incontinenza urinaria) si rivolge ad un medico per sottoporsi ad una terapia. Questo perché molte persone, quando si parla di patologie urologiche, siano esse legate ad incontinenza o a disfunzioni sessuali, provano ancora remore nell’esporre la problematica e la sintomatologia al proprio medico curante. Questo approccio è fortemente sbagliato, infatti tali problematiche dovrebbero essere intese non come problemi sociali, ma come delle reali e scomode patologie che, in quanto tali, possono e devono essere diagnosticate senza alcuna vergogna, affrontate e, nella maggior parte dei casi, superate. La situazione risulta ancora più complessa considerando la stretta correlazione esistente tra queste patologie della sfera urologica, le quali, una volta manifestatesi, aumentano esponenzialmente la probabilità di contrazione di altre problematiche sempre di natura urologica, peggiorando ancora di più la condizione di disagio e di vergogna in cui il paziente viene a trovarsi (è ad esempio scientificamente accertato che la condizione di incontinenza aumenta di molto la possibilità di problemi legati alla sfera sessuale, e viceversa).
Tale nuovo approccio sarebbe auspicabile non solo per migliorare la salute dei pazienti, ma soprattutto per la grande incidenza che queste patologie hanno sulla più complessiva qualità della vita del soggetto anziano. La vergogna associata all’insorgere di tali patologie spinge, infatti, l’affetto ad allontanarsi dalla società e da una vita attiva nel tentativo di celare un problema che, per il retaggio culturale dei nostri anziani, viene spesso inteso come difficilmente condivisibile con gli altri in quanto possibile fonte di scherno anche da parenti e amici. L’allontanamento dalla vita della comunità nella quale il paziente vive e la rinuncia ad un invecchiamento sano e attivo producono una serie di ricadute psico-fisiche, aumentando in questi soggetti l’incidenza di altre patologie, specialmente di natura neurodegenerativa.
Dal canto suo, FederAnziani Senior Italia, per promuovere un’elevata qualità di vita tra i propri aderenti ha deciso di portare avanti una campagna informativa volta alla sensibilizzazione sul problema, informando la popolazione anziana che ad oggi le cure per questo tipo di problematiche ci sono e sono fruibili a tutti. L’obiettivo è quello di promuovere l’invecchiamento attivo della nostra società, innescando un circolo virtuoso di benessere che garantisca  una migliore qualità della vita.
Relatore: Dott. Nicola Faraone

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