mercoledì 12 maggio 2010

Formigoni/Cota, alleanza strategica per Expo e federalismo


I presidenti delle Regioni Piemonte, Roberto Cota, e Lombardia, Roberto Formigoni, a Palazzo Pirelli.

Il Piemonte di Roberto Cota e la Lombardia di Roberto Formigoni più che mai determinate a "fare sistema nell'interesse dei cittadini". Dopo la visita di Renata Polverini, presidente della Regione Lazio, lo scorso 3 maggio, oggi è stata la volta del neo presidente del Piemonte. Il lungo e approfondito colloquio tra i due presidenti al 30° piano del Palazzo Pirelli ha individuato i punti chiave di questa "collaborazione forte": Expo 2015, le infrastrutture, l'università e la ricerca, la sanità e l'ambiente. E, come obiettivo per tutto il paese, "il federalismo" come forma nuova, efficiente ed avanzata dell'unità d'Italia."Parola d'ordine collaborazione - ha detto Formigoni - perché Piemonte e Lombardia costituiscono una grande area connessa e vocata a obiettivi di eccellenza".A cominciare da Expo 2015: Formigoni e Cota sottoscriveranno a breve un Protocollo d'Intesa (come la Lombardia ha fatto con Emilia Romagna e Veneto nella passata legislatura). Quanto alle infrastrutture, "siamo consapevoli - ha spiegato Formigoni - di aver alcune partite da giocare insieme: opere viarie, come il ponte sul Ticino; lo sviluppo della navigazione fluviale; lo sviluppo dei nostri aeroporti in una logica di sistema, in cui le peculiarità siano valorizzate e dunque le funzioni diversificate (così come si è iniziato a fare in Lombardia: Malpensa come hub internazionale, Linate come city-airport, Orio al Serio come scalo low cost)."Non un Piemonte isolato, come lo concepiva Mercedes Bresso, ma un Piemonte aperto. Non la Lombardia vista come avversaria, ma una grande alleanza". Il presidente Cota non ha dubbi: "Le scelte strategiche della grande area urbana che si estende da Torino a Milano vanno fatte come squadra, confrontandosi e lavorando insieme. Del resto i nostri rispettivi assessori si incontreranno periodicamente per sviluppare questo lavoro che poi noi due presidenti porteremo a sintesi". Oltre a Expo e infrastrutture, Cota ha sottolineato l'importanza della collaborazione sulle politiche ambientali ("sostenendo chi abbatte le emissioni inquinanti") e sulla ricerca nel campo della sanità ("a cominciare dalla Scuola superiore di sanità che vorrei realizzare nella nuova Città della Salute alle Molinette di Torino")."E' un obbligo di intelligenza - ha ribadito Formigoni - ragionare in termini di sistema. Tanto più che oggi le distanze non si misurano in chilometri ma in tempo di percorrenza, e Torino è a 55 minuti da Milano". Per entrambi i presidenti non si tratta di "un patto esclusivo, ma di un'alleanza aperta innanzitutto alle altre Regioni del Nord e a tutte quante", "che può far sentire - secondo Cota e Formigoni - a Roma e in Europa il suo peso".
FEDERALISMO - L'obiettivo politico è il federalismo, hanno ribadito i due presidenti. "Un federalismo dell'inclusione - ha sottolineato Formigoni - che esalti le eccellenze e il protagonismo di ogni parte del Paese". Un federalismo non contrapposto all'unità del Paese, ma che anzi cementi una nuova forma di unità. "Credo nell'unità dell'Italia - ha detto Formigoni - e penso che dopo 150 anni sia tempo di chiudere con la fase dell'unità centralizzata e di passare a una seconda fase di un'Italia ugualmente unitaria ma organizzata attorno al modello federalista. Mi auguro che il 2011 (150° dell'unità - ndr.) segni questo passaggio epocale"."Del resto - ha evidenziato Cota - il centralismo negli ultimi decenni ha accentuato e non colmato il divario con il Mezzogiorno. Un nuovo patto federalista è l'unica via di riscatto anche per il Sud".E da oggi pomeriggio anche sulla scrivania di Cota (dopo quella di Renata Polverini) ci sarà la scultura della rosa camuna opera di Arnaldo Pomodoro.
(Lombardia Notizie-Ln-Milano 12 maggio 2010)

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